UNICI, per andare oltre raccontando Te e la Tua Arte

Un’opera d’arte è il risultato unico di un temperamento unico.

(Oscar Wilde)

L’individualità artistica, in maniera conscia o inconscia, rende singolare una creazione: è quella connotazione propria della mente e della mano creatrice che generano un’opera destinata a lasciare traccia del proprio autore per sempre.
É proprio questa la caratteristica che vuole essere considerata, presa in esame e raccontata attraverso il progetto UNICI

 

Intervista all'artista Paola Salomè

L’idea che l’artista sia la fonte di prima mano da cui noi critici possiamo attingere per poter farlo conoscere e rimanere nella storia ha dato il via a questo progetto. 

La storia della critica dell’arte ci insegna che bisogna partire da dati empirici per comprendere l’artista: la società in cui vive, le relazioni che intraprende, tutto ciò che converge nella formazione della sua personalità e della sua poetica.
Nel caso dei maestri del passato, lo studio è filologico. Le fonti vanno ricercate in ogni documento, ogni testimonianza che possa raccontarci di lui: dagli archivi agli scambi epistolari, dalle trattative di vendita alle commissioni, addirittura i lasciti testamentari. 
Nell’indagare invece gli artisti a noi contemporanei, mi sento fortunata nel poter sentire da loro stessi quanto è necessario per conoserli e intuire ciò che sta dietro ad un’opera: i messaggi celati, le simbologie, quelle emozioni scaturite durante il processo creativo, dettagli che solo lui può raccontare affinché sia possibile darne un’interpretazione consapevole ed inconfutabile. É dunque attraverso la sua esperienza unica e particolare che si arriva ad inserirlo, tramite delle coordinate ben precise, nell’universale mondo dell’arte.

Certamente l’incontro con l’artista e la collaborazione diretta rende tutto più entusiasmante: entrare nel vivo di un’opera raccontata dal suo stesso autore è un’esperienza unica, poterla narrare mettendo nero su bianco le sue emozioni, le sue sensazioni e quelle suscitate in chi le osserva è meraviglioso.

Potrò dunque conoscere l’essenza di questa esclusiva cernita di artisti e condividerla con chi li incontrerà attraverso me, attraverso Vittorio, attraverso Mondadori e attraverso la mostra a Palazzo Ximenes, a Firenze, suscitando emozioni e andando oltre, realizzando un sogno mentre scriviamo, filmiamo e documentiamo la nascita di nuovi modelli a cui le generazioni future potranno ispirarsi.
Vasari, contemporaneo e seguace di Michelangelo, lo definì l’apice delle conquiste artistiche del Rinascimento. Con la stessa enfasi e con la stessa determinazione, il mio scopo è definire gli artisti a me contemporanei come UNICI, ognuno di loro apice di quell’individualismo artistico che ne caratterizza uno stile identificativo ed immediatamente riconoscibile, perchè, come dico sempre,
essere riconosciuti è il primo passo verso l’affermazione!

Intervista all'artista Marcello Vandelli