Il nuovo umanesimo: un percorso tra gli stili a Palazzo Velli

Nel XXI secolo mostrare dal vivo le proprie opere è un evento eccezionale! Come dice il professor Vittorio Sgarbi: lo scrittore è vivo ed esiste quando pubblica, perché la sua opera può esser letta dopo esser stata da lui scritta, e allo stesso modo l’artista è vivo ed entra nella soglia dell’esistenza altrui quando mostra, quando la sua arte entra in connessione con chi ne fruisce. La prima mostra collettiva che ho curato personalmente, scegliendone le opere in allestimento e scrivendone le recensioni, è stata “Maestri Oggi”: un percorso fatto di linguaggi artistici diversi, dalla figurazione, all’astrazione, al concettuale. Questa mostra ha avuto lo scopo di mettere in evidenza l’estro creativo degli artisti del nostro tempo e di sostenere e valorizzare gli aspetti del nuovo umanesimo da essi indagati: l’amore per la vita, l’integrazione tra le culture, il rispetto per l’infanzia e i suoi diritti, la passione per la natura, la riflessione sui vizi e le cattive abitudini del XX secolo


Grazie alla risonanza che ha riscosso l’evento, sono stata invitata a Palazzo Vecchio, Firenze, in occasione della cerimonia del cinquecentenario dalla scomparsa di Leonardo Da Vinci per parlare della mia professione di critico e curatore d’arte: in questa occasione ho avuto modo di sottolineare l’importanza di dar voce alle opere e agli artisti contemporanei, dando un messaggio di positività a tutti i giovani coinvolti per motivarli e spronarli a credere in sè stessi e nelle proprie capacità.